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Home Cronaca

Dottoressa aggredita fuori dalla guardia medica: “presa per il collo, mi voleva strangolare”

Si tratta della terza aggressione che subisce.

redazione redazione
09/01/2023
in Cronaca, Primo piano
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UDINE – Nella serata di sabato 7 gennaio, durante il turno come guardia medica a Udine nella sede del Gervasutta, la Dott.ssa Adelaide Andriani, 28 anni, specializzanda in Chirurgia generale, è stata aggredita dall’accompagnatore di un paziente straniero. L’uomo – secondo quanto riferito dalla professionista – le ha messo le mani al collo e per qualche istante ha pensato che sarebbe morta soffocata.

Con lei, si trovava la dottoressa Giada Aveni, 31 anni di Gemona, che è riuscita a liberarla dalla mano dell’aggressore.  L’uomo aveva tentato di sferrare un calcio anche a Giada, ma non è riuscito a colpirla. Andriani, originaria della provincia di Monza e della Brianza, da due anni in regione per seguire la scuola di specialità. Ma non è la prima volta che accade: si tratta della terza aggressione che subisce.

Gli altri due episodi si sono registrati in carcere a Udine, dove era stata chiamata come guardia medica. In quel caso le era stato tirato addosso uno sgabello tramite le sbarre della cella e solo grazie all’intervento della guardia non aveva preso i pezzi in faccia.

Si tratta di un’ennesima aggressione a personale sanitario registrata in Friuli Venezia Giulia. Secondo quanto denunciato ieri dalle sigle Nursind e Uil Fpl Fvg, il 6 gennaio al Centro di salute mentale di via Gambini di Trieste un infermiere è stato picchiato da un utente al quale chiedeva d’attendere il passaggio di consegne prima di conferire con gli operatori.

“Sono profondamente indignato – ha affermato in un tweet il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi – la violenza e l’intimidazione che ha dovuto affrontare” la giovane medico specializzanda “sono inammissibili e non devono essere tollerate in nessuna forma”.

Ecco l’appello lanciato da Giada Aveni su Facebook:

“Fare il medico … c’è chi dice che è una vocazione e lo è sicuramente, ma è altrettanto certo che al giorno d’oggi è una sfida, soprattutto in contesti come la guardia medica! È una sfida, perché non è possibile che un medico nell’esercizio delle proprie funzioni venga aggredito per aver invitato un paziente, dopo avergli prestato le cure ritenute opportune, a recarsi in pronto soccorso nel suo interesse; non è ammissibile rischiare la propria vita sul posto di lavoro perché non si è abbastanza tutelati, perché spesso il medico di continuità assistenziale viene considerato un medico di serie B! Ricordatevi che dietro il camice ci sono prima di tutto persone e non esiste che un essere umano aggredisca un altro essere umano, un medico (peraltro pubblico ufficiale) attentando alla sua vita, senza contare gli insulti e le minacce! Faccio appello a che questo post si diffonda perché non posso pensare che un’altra persona ancora, dopo la mia collega, rischi di essere strangolata dall’accompagnatore di un paziente o da chicchessia! Non deve esistere che una persona, un medico venga ingiuriato e minacciato fisicamente e verbalmente come è successo alla sottoscritta!! Chiediamo più tutela nello svolgimento del nostro lavoro! Finchè non ti succede, non ti rendi conto che una volta è andata bene ma non è detto che sia così anche la prossima …”

Tags: AggressioneGuardia medicamedicoUdine
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